La MotoGP ha una grande cilindrata al giorno d’oggi, ma le cose stanno per cambiare. Ecco tutti i dettagli sulle moto.
Dopo quasi un mese di pausa, per la MotoGP è tempo di tornare a gareggiare, con il Gran Premio d’Olanda che si disputerà domenica prossima sul mitico tracciato di Assen, uno dei più tecnici e complessi in assoluto in stagione. Pecco Bagnaia ha l’obiettivo di rifarsi sotto in classifica ad Jorge Martin, il quale dovrà affrontare il resto del mondiale da separato in casa, visto che lascerà la Ducati Pramac nel 2025 per legarsi all’Aprilia.
Attenzione a Marc Marquez, ufficializzato come pilota factory Ducati per il 2025 e terzo nel mondiale, con tanta voglia di continuare ad occupare le prime posizioni, in una top class del Motomondiale che sta regalando spettacolo e colpi di scena. Nelle prossime righe, vi parleremo di quella che è la cilindrata delle MotoGP di oggi, che tra tre anni verrà sensibilmente ridotta. Il nuovo regolamento è pronto a cambiare tutto.
MotoGP, ecco la cilindrata e quella che verrà
La MotoGP ha assunto questa denominazione nel 2002, ed il cambio di nome, rispetto alla precedente classe 500, fu reso obbligatorio dal cambio di regolamento e dalla cilindrata, che fu portata dai 500 cc, portata ad un massimo di 990 cc per i motori a quattro tempi. Dunque, inizialmente non c’era un limite fisso, ma dipendeva molto dalla tipologia di propulsore che veniva utilizzato dalle varie moto in gara.
In seguito, una prima modifica importante ci fu nel 2008, quando la cubatura massima fu portata ad 800 cc, estromettendo del tutto i motori a due tempi. Dal 2012 la cilindrata è stata aumentata a 1000 cc, ed ancora oggi è questa la cubatura, ma le cose, come già anticipato poco fa, cambieranno molto presto, con l’obiettivo di rendere le moto meno veloci e, soprattutto, più sicure.
Infatti, il regolamento tecnico che verrà introdotto nel 2027 abbasserà nuovamente la cilindrata, che sarà portata ad 850 cc, assieme ad un’altra serie di modifiche tecniche che faranno calare, almeno sulla carta, le prestazioni. Saranno infatti vietati gli abbassatori, così come sul fronte aerodinamico ci sarà un netto taglio alle prestazioni delle moto, ed anche l’ampiezza dei cilindri del motore sarà ridotta. In sostanza, è lecito parlare di una MotoGP che sarà rivoluzionata in tutto e per tutto, con la Ducati che potrebbe risentirne più di tutti. Vedremo se le rivali ne approfitteranno.