FIAT, quest’auto poteva fare la storia: era avanti di tre decenni (VIDEO)

Oggi vi parliamo di una FIAT che avrebbe potuto avere un enorme potenziale, ma che non è mai stata messa in vendita.

Il marchio FIAT ha da poco sorpreso gli appassionati svelando in anticipo le forme della Grande Panda, vale a dire la nuova generazione dell’auto più amata dagli italiani. La sua presentazione era attesa per l’11 di luglio, ma nel frattempo, le prime foto sono state svelate, e c’è da dire che il suo design futuristico ha già diviso gli appassionati, tra chi l’ha apprezzata e chi, invece, ha avuto da ridire sulle sue forme.

FIAT modello pazzesco
FIAT logo (Adobe Stock) – Autoeminiauto.it

Oggi faremo un notevole salto indietro nel tempo, parlandovi di quella che forse è la FIAT più assurda di sempre, ma la cui storia è quasi del tutto sconosciuta, dal momento che non è mai stata prodotta in serie. Il suo nome è Downtown, e siamo certi che solo in pochissimi saranno in grado di ricordarla, ma fu un modello davvero unico e dalla storia curiosa.

FIAT, ecco la Downtown era avanti a tutti

Tanto tempo fa, la FIAT non aveva nulla da invidiare a nessuno in termini di tecnologie, e produceva modelli padroni in termini di vendite, e non solo in Italia. Nel 1993 venne realizzato il progetto della Downtown, un prototipo pensato da Roberto Giolito e Chris Bangle, che si occuparono di realizzare quella che era una vera e propria minicar. Per questo ci sentiamo di definirla un’auto avanti a tutti di 30 anni, visto che all’epoca queste auto non esistevano, mentre oggi ne girano in massa.

La sua lunghezza era di appena 2,50 metri, per una larghezza di 1,49 metri. Ovviamente, era un modello pensato per la città, ed inoltre, era spinto da un motore del tutto elettrico, con un’autonomia massima di 100 km, superiore ai 75 della minicar attuale di casa FIAT, ovvero la Topolino, svelata lo scorso anno. Come detto, si trattava di un prototipo, e ne vennero costruiti appena 3 esemplari negli anni Novanta, che oggi sono esposti al MAUTO ed all’Heritage Hub, musei che si trovano a Torino.

Al suo interno, offriva tre posti a sedere e non due, come avviene sulle minicar odierne. La Dowtown era alimentata da una batteria allo iodio ed allo zolfo, tecnologie all’avanguardia per l’epoca. Di certo, la Downtown è stata una vettura che ha anticipato i tempi, ed è un peccato che non ne sia stata proposta una versione di serie, che avrebbe potuto fare scuola con largo anticipo.

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